A volte ci si affeziona, ci si affeziona agli animali, ai luoghi, alle abitudini… e a volte ci si affeziona anche al freelance che viene spesso a “perdere tempo” in ufficio.
«Ciao Daniele, sono ******, ti ricordi?»
– Certo che mi ricordo, come potrei dimenticare? –
«Non ti ho visto più da queste parti, come mai?»
– Non c’è motivo perché io venga da quelle parti. –
«Ma prima venivi spesso.»
– Non è che io passassi del tempo alla vostra sede per diletto, era per lavoro. –
«Ma il lavoro non è finito, quindi potresti avvicinare ogni tanto.»
– Il lavoro non si fa più, quindi non c’è motivo perché io venga ancora a trovarvi. –
«Come? Non si fa più? Ma il direttore mi aveva detto che si faceva.»
– Non so cosa abbia detto a te, ma quando ho portato il contratto da firmare si è rifiutato. –
«E ti ha detto che non lo vuole fare più?»
– No, mi ha detto che non era necessario un contratto. –
«E quindi il lavoro si fa, mica ti ha detto di no…»
– Si, ma senza contratto io non posso iniziare a lavorare. –
«Ma perché? Non ti fidi di noi?»
– Detto così sembra offensivo, non è che io non mi fidi della gente appena incontrata, infatti per settimane siamo andati avanti con una stretta di mano. Al momento di firmare e pagare siete voi che vi siete tirati indietro. –
«Ma che ci sono questi problemi tra di noi? Io pensavo che fossimo diventati amici!»
– Click! Tu tu tu tu… –
2 replies on “[ICMA] “Se mi lasci non vale””
gli amici si pagano
Sedotto e abbandonato. Sei un mostro. XD