Alcune volte un cliente decide di affidare la manutenzione del proprio sito web a personale interno, per risparmiare sui costi, e sulla professionalità.
«Pronto, sei Daniele?»
– Con chi parlo? –
«Ciao, mi ha dato il tuo numero ******** di **** ******, ti ricordi?»
– Certo, è mio cliente. –
«Si, ecco, lui mi ha chiesto di fare delle modifiche al sito.»
– E perché non lo ha chiesto a me? –
«Guarda, non lo so, mi ha chiamato e mi ha chiesto se potevo fare due modifiche al sito.»
– Stiamo parlando del sito www.**********.it, quello che è online per come l’ho fatto io, vero? –
«Si, proprio quello, per questo ti chiamo.»
– Tu lo sai che non potete accedere ai sorgenti, vero? –
«Me l’hanno detta questa cosa, e infatti ti chiamavo proprio per chiederti i sorgenti.»
– E perché pensi che dovrei darti i sorgenti? –
«No, non è che devi, io pensavo che mi potevi dare una mano a fare questa cosa perché io non sono molto bravo.»
– Fammi capire bene, tu vuoi i sorgenti ma non sei bravo? –
«Non ho fatto molti siti, e di solito uso dei template.»
– Ah, sei esattamente il tipo di persona a cui farei mettere mano al mio sito. –
«Dai, aiutami, io ti dico quali sono le modifiche e tu mi dici come farle.»
– Ma ti rendo conto che mi stai chiedendo di darti una mano a fare una cosa che è il mio lavoro, per rubarmi un cliente che probabilmente non ti pagherà? Perché l’unico motivo per cui hanno chiamato te è perché temevano che io chiedessi dei soldi. Tu lavori gratis? –
«No, un po’ di soldi me li danno.»
– Un po’ di soldi? Li sai almeno quantificare? E loro sanno perché te li danno? –
«Mah, io sto qui, imparo, faccio le fotocopie…»
– Fai le fotocopie? Sei un impiegato? –
«Non proprio impiegato… siccome ******** è mio zio, io…»
– Click! Tu tu tu tu… –