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Blade Runner 2: cinque motivi per non farlo.

La notizia è ormai vecchia… Ridley Scott rimette mano a Blade Runner. Ecco cinque motivi per cui, secondo me, sarebbe meglio non lo facesse.

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Ebbene si, è evidente che a Hollywood non esistono più sceneggiature originali, dovrei essermi già abituato a questa cosa ma ogni volta che si rimette mano ad un classico mi sento come se mi stessero portando via qualcosa.

La notizia, già vecchia, è che Ridley Scott dirigerà un nuovo film basato su Blade Runner, è ufficiale: rovineranno anche questo.

tempo di morire

Di seguito troverete cinque motivi per cui, secondo me, questo film non dovrebbe essere fatto.

1. Blade Runner è un classico

Anche se il film non fu considerato un gran successo all’epoca in cui uscì, perché era costato 28 milioni di dollari incassandone 27 e mezzo negli Stati Uniti (ma anche 4 miliardi di lire in Italia e cifre di tutto rispetto in altri Paesi – fonte: IMDB) è fuori di dubbio che questa pellicola ha rivoluzionato il cinema di fantascienza.

Anticipò l’intero genere cyber-punk, che nascerà due anni dopo con l’uscita del romanzo Neuromancer di William Gibson, e sono in molti a pensare che senza l’opera di Philip K. Dick, da cui il film è tratto, non avremmo mai avuto la spinta necessaria a questo rinnovamento della letteratura di fantascienza (quindi niente Johnny Mnemonic, Ghost in the Shell e neanche Matrix).

Spostò il campo della ricerca nella narrativa di Fantascienza dalle profondità dello spazio agli insondabili baratri dell’animo umano: è una storia che parla di umanità e del significato della vita di fronte alla morte. Ma parla anche di etica, in un mondo in cui è possibile fabbricare creature che sembrano più umane dell’umano. Parla di ecologia, nel romanzo è stata una guerra a distruggere l’intero ecosistema del nostro pianeta, nella pellicola sembra che la colpa sia dell’inarrestabile crescita del capitalismo e dell’inquinamento ad essa collegato… quasi tutti gli animali e le piante sono ormai estinti e la gente acquista animali sintetici per compagnia o come status-symbol.

I livelli di lettura di quest’opera sono tanti che non mi basterebbe l’intera notte per analizzarli tutti, e comunque…

2. Esistono già dei Sequel di Blade Runner (e quasi nessuno li ricorda)

K. W. Jeter ha avuto il privilegio di pubblicare ben tre libri che seguono ufficialmente la storia da dove il film del 1982 si è fermato, tuttavia non hanno avuto un grande successo, a parte il primo dei tre, e solo all’interno di una ristretta cerchia di fan.

Se vi interessano potete acquistarli seguendo questi link:

Questi libri ignorano volutamente la storia originale, il romanzo Do Androids Dream of Electric Sheep? da cui è stato originariamente tratto il film del 1982 e sembra che siano stati scritti proprio nella speranza che fossero scelti per delle trasposizioni cinematografiche che, per fortuna o purtroppo, non sono mai esistite… o quasi*.

*Esiste un film con Kurt Russel del 1998 che si chiama Soldier, in cui si vedono “navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione” ma anche “i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser”, purtroppo questa pellicola si è perduta nel tempo…

3. Philip K. Dick non è più tra noi

Anche se lui direbbe che siamo noi ad essere morti, mentre lui è vivo, rimane il fatto che, assieme a noi, Philip K. Dick non c’è. E servirebbe.

Blade Runner non fu un adattamento miope di un’opera letteraria di successo, come si usa adesso. La pellicola fu progettata da Ridley Scott con la consulenza dell’autore del romanzo. Questo significa che il film non mostra una trasposizione dei fatti narrati nel libro, ma ne coglie l’essenza, la traduce nel linguaggio cinematografico e ne sviluppa gli aspetti più interessanti. Insomma: Blade Runner è una diversa versione della storia (e tante sono le differenze) che riesce a mantenere intatto il messaggio di fondo.

Purtroppo non sapremo mai se Dick avrebbe apprezzato o no l’opera finita… morì nel 1982, prima della Prima, ma non si può comunque pensare di ripetere un’operazione del genere senza la sua supervisione.

4. Sono passati 30 anni

Spero di sbagliarmi, ma tutti i Sequel, Prequel o Remake che escono molti anni dopo l’originale finiscono sempre col perdere il messaggio dell’opera originale… per esempio:

5. Scott sta già provando a rovinare Alien!

Ebbene si, le riprese sono terminate da un po’ ed è in corso la post-produzione del film Prometheus che verrà distribuito negli Stati Uniti a Giugno 2012, questo film non è altro che il quinto capitolo cinematografico di Alien!

Secondo fonti ben informate sarebbe stata ricostruita la scenografia aliena già vista nella pellicola originale del 1979, il che lascia presagire che si tratti di un prequel… Seguendo i vari rumors presenti in rete è possibile farsi un’idea precisa di questo progetto, la cui sceneggiatura è stata scritta da Damon Lindelof (creatore della serie televisiva LOST).

Ecco… capisco la voglia di rimettere mano ai propri lavori più famosi, di tornare a divertirsi, ma se un regista si impegna a rifare tutte le sue opere più famose la gente capirà che le idee sono finite. Non sarebbe meglio appendere la cinepresa al chiodo prima di aver rovinato tutto quello che di buono si è prodotto in più di 40 anni di attività?

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One reply on “Blade Runner 2: cinque motivi per non farlo.”

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